Lo spirito del Natale, lo si sa, dal punto di vista pagano ed enogastronomico si traduce in grandi banchetti familiari dove viene celebrata la più genuina tradizione culinaria dell’intera penisola italica.
Sono infatti numerosi i piatti tipici protagonisti di queste festività e tra questi non deve ovviamente mancare il formaggio, alimento sì tradizionale ma che, se correttamente valorizzato, può regalare grande soddisfazione alla nostra tavola.
Non a caso l’antico proverbio “La boca l’è mia straca se la sa mia de aca” ci conferma, anche se è evidente che non ce ne fosse bisogno, che il pasto non si può dire terminato se non si è gustato un buon pezzo di formaggio.
Ecco, dunque, qualche semplice consiglio per preparare, a Natale, un tagliere di formaggi che sia in grado di deliziare il palato dei commensali e di scaldarne il cuore.
ISTRUZIONI PER l'USO
Per prima cosa è fondamentale scegliere il tema di fondo che accomunerà i formaggi del tagliere che andremo a proporre. Il tema può essere, ad esempio, il nostro territorio in cui abitiamo, ovvero un Paese d'Europa o ancora una tipologia di latte (vaccino, caprino, ovino).
Per chi vuole osare suggeriamo una verticale dello stesso formaggio con diverse stagionature o una selezione di soli formaggi di malga. In secondo luogo, il tagliere dovrà essere composto da un numero di formaggi equilibrato facendo attenzione a non esagerare.
Cinque formaggi è il numero perfetto e la quantità per persona deve essere almeno di 30 gr. per ogni tipologia proposta.
Va poi posta attenzione al taglio del formaggio, alla sua porzionatura e presentazione sul tagliere. Per i formaggi a forma tonda andremo a preparare alcuni spicchi triangolari mentre per quelli a forma quadrata formeremo delle listarelle rettangolari. La porzionatura deve essere parziale (3/4 pezzi) e va sempre lasciato un pezzo più grosso che consenta ai commensali di avere un’idea
della forma originaria del formaggio che andrà a degustare.
Infine, raccontate i formaggi dando indicazioni geografiche sulla loro provenienza, quali caratteristiche hanno, dove li avete comprati, stimolate la curiosità dei vostri ospiti raccontando loro aneddoti e storie, suggerite l'ordine di degustazione e proponete l’abbinamento con mostarde, miele o frutta fresca e/o secca
TEMA 1: LE VALLI BRESCIANE
1. Ricotta di pecora dell’Alto Sebino
2. Robiola di latte misto capra/vacca di Casto Valsabbia
3. Formagella di Collio Valtrompia
4. Fatulì della Valsaviore
5. Bre Malga Laione del Gaver
Abbinamenti:
● mostarda di pomodori verdi
● uva da tavola
● miele acacia o millefiori
Vino: Rosato Valtenesi
TEMA 2: I GRANDI ALPEGGI DELLE ALPI
1. Castelmagno d’Alpeggio
2. Bitto
3. Fontina d’Alpeggio
4. Bagoss Malga Dolò
5. Silter Malga Prato
Abbinamenti:
● Mostarda di arance
● Albicocche disidratate
● Miele di castagno
Vino: Passito del Sebino e del Benaco
Il presente articolo è stato pubblicato sul numero 113 dicembre23/gennaio 24, pag. 84 della rivista VINI & CUCINA BRESCIANA